Caorle, considerata la perla tra mare e terra è una delle più belle e affascinanti località turistiche, di tutta la Riviera dell’Alto Adriatico. Con i suoi 2000 anni di storia, che vengono testimoniati dagli scritti di Trino Bottani (storico veneziano nato nel 1811), si certifica che la flotta romana si tratteneva già 'prima degli anni di Cristo 238'. Ulteriore conferma lo sono i numerosi reperti di epoca romana recuperati nel suo territorio e in fondo al mare. Caorle comincia la sua storia nel cuore di un porto peschereccio, attorno al quale ha preso forma nel tempo l'antico centro storico, oggi interamente trasformato a zona pedonale. Le case tipicamente costruite, tra calli e campielli e colorate con colori pastello, ricordano l'isola di Burano. L’atmosfera magica che si sperimenta passeggiando nel centro storico è dovuta anche all'eredità della Serenissima Repubblica Veneziana. Sono numerosi i monumenti e i luoghi di rilevante interesse storico, come la chiesa della Madonna dell'Angelo, che si eleva su una lingua di sabbia nella riva del mare. La venerazione alla Madonna dell'Angelo ha radici arcane nella storia di Caorle: la tradizione infatti rivela che la statua della Vergine giunse dal mare, e nel 1727 nella circostanza di una rovinosa innondazione marina, molte persone si rifugiarono nel santuario cercando protezione e benchè all'esterno il livello dell'acqua raggiungesse i due metri all'interno non entrò una sola goccia d'acqua. Caorle e tutto il suo territorio è costellato di piccole e grandi leggende e credenze e questo si manifesta sullo spirito amichevole degli abitanti del luogo e in quella caratteristica filosofia di vita che differenzia la gente di mare. Questa adorabile cittadina Veneta regala agli amanti del mare quasi 20 chilometri di spiaggia, suddivisa in due arenili. La spiagge di Levante e la spiaggia di Ponente. Verso nord, la Laguna di Caorle diviene il paesaggio ideale per uscire in barca e sentirsi immersi in una natura incontaminata, quella natura incantata che tanto piaceva ad Ernest Hemingway, fino a descriverla nel suo libro "Di là dal fiume e tra gli alberi".